14-) Africa (Kenya)
Ottava Lettera dall'Africa
15 Febbraio 1993


“Attraverso la coltre di rami filigranati di foglie piumose, il cielo blu dell’Africa splende impassibili. Pensieri e ricordi arrivano insieme affollandosi come gazzelle”…


Ciao Sabrina!
Sono appena ritornato dopo una intensa settimana trascorsa nella metropoli Africana..
Finalmente ho ricevuto le cinque pagine che mi hai scritto il 27 Dicembre, questa lettera era andata a finire a…Manila, (Viva le poste Italiane). Con grandioso ritardo è arrivato anche il tuo pacco Natalizio che ho aperto con curiosa ilarità e commossa emozione per il minuscolo panettone, la pigna, la candela, le dietorelle, il cioccolato, i tuoi pensieri, e un po’ del tuo profumo! Grazie e…smack!
Sono assai spiacente per l’epilogo dell’ennesimo scontro con tua madre. Prima o poi, non so quando, ma un giorno sono convinto che capirà. Capirà che tu sei molto più di una ragazza “normale” o come vorrebbe lei, perché felice di sé, contenta ed orgogliosa della tua strada e delle tue scelte.
E quel giorno lo sarai anche tu perché avrai ritrovato una mamma! La tua!
Apprendo con piacere della nuova “famiglia”, di tutte le persone che ti circondano, ti cercano e ti vogliono bene. Mi auguro ti aiutino ad essere meno sola e a mantenere la forza ed il coraggio che stai scoprendo di avere.
Ti stai conoscendo? Stai cambiando? Ti comprendo perché sta accadendo anche a me. Tantissimo!
Credo che sia il risultato di certe prove e di certe scelte. Tutto non è mai fine a se stesso, anche se sempre non è chiaro, ma l’importante è viverle, le scelte, senza troppa ansia e poi le nuvole rimaste spariranno da sole.
Spero per te di non essere una nuvola troppo buia; sono cosciente che non ti sto rendendo la vita facile ma non è certamente intenzionale e cerco comunque di essere il più chiaro e trasparente possibile. Penso comunque che le avversità, le esperienze che lasciano il segno, la “vita dura”, siano molto costruttive e indispensabili per crescere.
La vita facile non è per le persone….insolite! Il troppo facile, il tutto e subito, sarà anche gradevole, ma non funziona ed il prezzo spesso è molto più alto. Pazienza. Nella vita occorre serena pazienza. Ma tu ne hai pochissima e si esaurisce presto. Quando non ne hai più pensi a ciò che non devi, diventando nervosa ed intrattabile, poi non dormi più, ti viene il mal di stomaco e ti ritrovi in ospedale.
Significa che non ti vuoi bene.
E se è così come puoi pensare che qualcun altro possa volerti più bene di quanto te ne vuoi tu?
Ci vuole calma e pazienza anche per pensare e per…scrivere.
Non so se riuscirò a soddisfare il tuo desiderio di scriverti con più frequenza, non certo per mancanza di volontà, ma il più vicino ufficio postale si trova a circa 65 chilometri di pista, e non sempre capita di essere da quelle parti.
Equivalgono a circa due ore di fuoristrada, sempre che non piova ed il fiume sia guadabile; basta pochissima pioggia e la pista diventa una trappola di fango. Ti assicuro, i primi giorni, ho vissuto avventure che non scorderò mai!
I Maasai sono completamente diversi dal resto della popolazione che ho conosciuto finora. Fieri e dignitosi. Non vengono solo a chiedere, ma anche a dare. Pur fra mille “problemi” sono ospitali e generosi e vivono con una straordinaria gioia per la vita.
Con loro non mi sento un uomo bianco, un intruso, un estraneo invadente. Non sono io a dare: sono loro! Io mi sento un “povero”! E mi sento bene! Anzi sto benissimo! Perfettamente adattato a questo “clima”, in questa splendida natura così selvaggia quanto meravigliosa.
In queste sensazioni, a volte mi chiedo che diritto abbiamo, noi bianchi, di insediarci qui con tutte le nostre contraddizioni, i controsensi, le ipocrisie, ad “inquinare” e col tempo a distruggere un popolo straordinario che esiste da millenni e che vive serenamente in armonia con sé stessi, la natura e ….le mosche.
Ti mando alcune immagini, anche se non sono il massimo. Il resto lo vedrai quando torno.
Ti penso sempre. Alen
Copyrigth © **



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