ALKATRAZ - COMUNICAZIONE AZIENDALE INTERNA N° 3 DEL 17/01/2007 - AVVISO AI DIPENDENTI
...SANZIONI AGLI ADEMPIENTI? ? ?.......(Industriale: riprovaci, la prossima volta sarai più fortunato! )

A seguito di un sopraluogo fatto negli spogliatoi per verificarne le
Condizioni igieniche, ci siamo accorti che alcune persone considerano l’armadietto una specie di cassonetto dell’immondizia.
Come ben evidenziato dal contratto nazionale dei metalmeccanici, il
lavoratore deve avere buona cura delle cose a Lui affidate e deve garantire
oltre che l’ordine e la pulizia anche l’igiene del proprio posto di lavoro.
La legge impone di fornire ai dipendenti armadietti divisi in due compartimenti per poter tenere separati i vestiti dagli indumenti di lavoro.
Sempre la legge impone che in azienda, gli spazi di utilizzo comune, siano
igienicamente controllati in modo di fornire a tutti un posto di lavoro
dignitoso.
Confidiamo che questa situazione sia sanata nel più breve tempo possibile.

In caso contrario, abbiamo tutti gli strumenti per sanzionare gli adempienti.

La direzione



P.S. Documento vero ed inconfutabile da testimonianze, immagini, e un video.



SANZIONARE GLI A D E M P I E N T I ??...
Bhè, innegabilmente LA CONOSCENZA e la correttezza della lingua Italiana NON sono certo un vanto per Lei orgoglioso imprenditore; forse è il caso che un buon corso serale possa essere una buona risorsa per recuperare un minimo di di sì tanto richiesto rispetto dai suoi collaboratori.......
Egregio "Direttore" ci consenta, ma questa è veramente da sganasciarsi! Ci riprovi, sarà più fortunato, forse con la vecchia macchina da scrivere sarà certo che NON è un errore del computer. In tal caso, se crede, la maestra di mio figlio è sempre disponibile per fornire corsi di recupero per ogni materia. Dopo di che NOI Le consigliamo di studiarsi accuratamente TUTTE LE LEGGI E LE NORMATIVE della 626 e rivederne una attenta e COSTANTE applicazione alla sua azienda! Noi siamo certi che le relative INADEMPIENZE potrebbero costarle MOOLTO più di qualche sanzione.....
1)-La sua azienda NON ha solo diritti, ma anche doveri! Forse dovrebbe ascoltare meglio i suoi consulenti, e NON solo quello che fà comodo a lei, ma TUTTO quello che occorre a migliorare e proteggere gli interessi dell'Azienda.
2)-I concetti relativi al disprezzo dei rapporti tra uomini, soprattutto nei rapporti di lavoro, quali quelli di schiavitù, di violenza, arroganza che possono trovarsi insiti nelle azioni di mobbing, visto il significato del termine, sono stati banditi dalla concezione dell’essere di una società civile. E la Costituzione della Repubblica Italiana, ha fatto proprio questo principio di intolleranza contro le violenze in genere, affinché i nuovi termini civili quali uguaglianza, legalità e libertà, tesi a determinare tutti i nostri umani comportamenti , venissero consolidati nel tempo e tramandati ai posteri. Non è costume di civiltà azionare il mobbing nel rapporto di lavoro ed ogni impegno della società civile deve essere volta ad impedire l'insorgere di comportamenti voluti dal mobbing ed a far cessare una tale vessazione laddove questa si venisse a verificare.
3)-Il concetto dell’azione di mobbing non è affatto da concepire nell’intessere il rapporto di lavoro, il più a rischio nel grande concentrato dei principi esaltanti il rispetto della persona umana, in quanto facilmente si può essere portati a considerare che il vero padrone del rapporto è il datore di lavoro, mentre il lavoratore invece è un amorfo subordinato. E' stato fatto molto nel corso della storia, per togliere questo concetto pericoloso di differenziazione che per il passato ha fatto ritenere il lavoratore schiavo del rapporto lavorativo. E al riguardo, la nostra Costituzione Repubblicana è esaltante, ma spesso essa è trascurata e quindi il rapporto di lavoro è andato ad assumere tante di quelle sfaccettature in negativo, specie in questi ultimi anni, tanto che non si può affermare, ancora oggi, che il rapporto di lavoro si concretizzi in maniera rispettosa per entrambi i soggetti che lo conformano, tanto più quando si fa uso, da parte del datore di lavoro, di comportamenti che offendono la persona umana.
4)- Viene stimato che in Europa vi sono dodici milioni di “mobbizzati”, in Italia questi sono circa due milioni ed i costi non sono solo individuali. Un rapporto dell’Oms (organizzazione mondiale della sanità), riferisce dei numerosi danni sociali ed economici provocati dal fenomeno mobbing, tra cui il calo di produttività e la perdita di capacità professionale in azienda, nonché le spese per azioni legali e per prepensionamenti o per assenze per malattia, o per rimborso dei “danni biologici”. Il meccanismo è veramente perverso; la Magistratura del Lavoro è intervenuta per cercare di debellare dette iniziative di mobbing prodotte da dirigenti e datori di lavoro che, con i loro comportamenti, arrecano danni evidenti alla salute delle persone e delle aziende. A fianco delle iniziative della Magistratura, tocca ai rappresentanti dei lavoratori, al Sindacato, stare all'erta perché cessino queste azioni repressive dell'umana personalità, vigilando all'interno delle aziende, con le proprie strutture di base, le quali non devono farsi remora alcuna, per la denuncia di casi che offendono la dignità di tutto il mondo del lavoro.
5)-Nella serie continua di rapporti tra persone civili che vivono la propria vita quotidiana, varie sono le sfaccettature che l’interscambio delle coesistenze può concretizzare. Ovviamente per attuare la sana coesistenza delle persone che vivono e devono vivere un determinato momento della storia umana, queste sfaccettature non possono che essere rivolte ad onorare la presenza di queste umane essenze.
Così si possono avere sfaccettature di rapporti segnati dall’affetto, dalla comprensione, dal consenso, dalla dedizione in una sola parola, dal rispetto tra le persone, tutte tese a stabilizzare la garanzia di potersi considerare uomini tra uomini. E questo in ogni azione che si va ad effettuare nel cammino del nostro essere, nella famiglia, nella scuola, nella società perché si deve essere convinti che ogni attività, per essere vera e civile, non può fare a meno di mirare a realizzarsi tra uomini per uomini, alla pari.
I concetti che disprezzavano questo andamento della vita umana, la schiavitù, la dittatura, l’arroganza sono stati definitivamente banditi dalla concezione dell’essere di una società civile e tutto è stato anche codificato, vedi Costituzione della Repubblica Italiana, affinché i nuovi termini di uguaglianza, legalità e libertà ai quali improntare tutti i nostri umani comportamenti, venissero consolidati nel tempo e tramandati ai posteri.